La valigia del viaggiatore

 

Prima di intraprendere un viaggio è consigliabile procurarsi tutti i farmaci più utili perché alcuni di essi potrebbero essere indisponibili in certi paesi o perché, in alcune zone in via di sviluppo, potrebbero essere reperibili farmaci contraffatti.

In generale, oltre ai medicinali di uso personale, è utile fornirsi di disinfettanti e prodotti per medicazione, antipiretici, sali per reidratazione orale, prodotti antizanzare, antibiotici, pomate antistaminiche, colliri, Nei paesi ad alta endemia malarica è importante praticare la profilassi antimalarica (meflochina)che va effettuata prima del viaggio e proseguita anche

nelle quattro settimane dopo il rientro.

 

Riassumendo, la valigia del viaggiatore dovrebbe contenere:

 

· bende, cerotti, cotone, siringhe, spille di sicurezza, termometro

· soluzioni disinfettanti, analgesici, antipiretici, antinfiammatori per combattere febbre,

   nevralgie, dolori muscolari leggeri

· pomate antistaminiche o cortisoniche contro punture di insetti e/o scottature solari

· antichinetosici contro mal d’auto, d’aereo, di mare

· antimicotici per uso topico contro le infezioni cutanee

· antibiotici ad ampio spettro

· sali per la reidratazione, diosmectite, reidratanti orali

· antimalarici, clorochina, pirimetamina+sulfametopirazina

 

La partenza, il viaggio, il fuso orario

 

La variazione del fuso orario provoca, di solito, alterazioni del sonno e diminuzione dell'attenzione. I disturbi diventano importanti quando vengono superati almeno quattro fusi orari ed in questi casi, per recuperare il normale ciclo sonno-veglia, occorrerà poco più dello stesso numero di ore trascorse sull' aereo.

I viaggiatori che attraversano nove o più fusi orari di solito presentano una riduzione significativa dei sintomi del "jet lag", solo dopo cinque giorni dall' arrivo.

 

L'arrivo - I rischi per la salute

 

I principali fattori di rischio sono essenzialmente legati:

· all’ambiente

· agli alimenti e alle bevande

· ai contatti interpersonali

 

Il caldo

Nei paesi caldi uno dei pericoli maggiori è rappresentato dal “colpo di calore” che è determinato dalla perdita attraverso il sudore d'acqua e di sali (disidratazione). Si manifesta con sensazione di sete, perdita di appetito, mal di testa, pallore, vertigini, malessere generale come se si fosse colpiti da una forma influenzale.

Nei casi gravi è possibile accusare tachicardia e difficoltà di concentrazione. Per scongiurare il colpo di calore pertanto bisogna evitare l'esercizio fisico nelle ore più calde del giorno, indossare abiti adatti al clima, di colori chiari e di cotone, coprirsi sempre il capo con un cappello e bere molta acqua. In caso di sudorazione abbondante fare uso di bevande saline, evitare gli alcolici, la caffeina e non fumare. Anche le dermatomicosi come il piede d’atleta (tinea pedis) sono spesso favorite dal clima caldo-umido.

Il sole può avere anche effetti favorevoli perché migliora alcune malattie della pelle. È noto però che le radiazioni UVA e UVB possono provocare, in caso di esposizione prolungata, ustioni anche molto gravi, eritemi, fotodermatosi (orticaria), invecchiamento della

Pelle.

L'abbronzatura deve essere ottenuta gradualmente con tempi di esposizione inizialmente solo di pochi minuti (quindici minuti nei primi giorni).

Deodoranti, profumi o cosmetici che contengono sostanze alcoliche non devono essere

applicati. E' opportuno evitare l'assunzione di sostanze fotosensibilizzanti come antibiotici (tetracicline, sulfamidici e chinolinici), alcuni farmaci psicotropi (fenotiazine e antidepressivi

triciclici) ed antinfiammatori. Prodotti per uso topico possono rendersi responsabili di reazioni cutanee dopo l'esposizione al sole. La pelle dovrebbe essere correttamente idratata con creme ed oli. Per assicurare una protezione quando non è possibile ripararsi all'ombra è corretto l'uso di filtri solari il cui uso non va considerato come un metodo per aumentare a dismisura l'esposizione al sole.

 

Il piacere del refrigerio - I bagni

Si sconsigliano i bagni in acque dolci e stagnanti per evitare il rischio di contrarre la schistosomiasi o la leptospirosi (malattie diffuse specie nei paesi della fascia equatoriale, Sud America, Africa sub-sahariana ed in certi paesi dell'Asia).

È consigliabile non fare i bagni in aree isolate e da soli: l'annegamento, dopo gli

incidenti stradali, rappresenta una delle cause di morte di chi viaggia più frequente.

Nelle regioni lagunari si faccia uso di sandali, ciabatte o scarpe adatte ad evitare il contatto accidentale dei piedi con animali marini velenosi.

Non distendersi sulla sabbia ma interporre fra il corpo e la sabbia stessa un telo o un asciugamano onde evitare il contatto diretto con parassiti che potrebbero annidarvisi.


L'igiene personale

La cute protegge da insulti esterni di vario tipo. Durante i viaggi è particolarmente esposta però al sole, al freddo e all'umidità, che costituiscono tutte fonti di importante aggressione.

È necessario pertanto avere particolare cura della propria pelle. Sarà opportuno fare una

doccia più volte al giorno, soprattutto se si è stati esposti a temperature elevate, lavandosi

accuratamente con sapone e riservando particolare attenzione alle pieghe della cute e

agli spazi interdigitali delle mani e dei piedi. Dopo la doccia ci asciugheremo con cura ed

indosseremo vestiti puliti ed asciutti. Le mani dovranno essere lavate prima di ogni pasto e dopo essere andati in bagno: precauzione essenziale per la prevenzione delle malattie a

trasmissione oro-fecale. L'utilizzo di scarpe adatte è indispensabile per prevenire le infezioni di molti parassiti e di miceti.

 

Le malattie legate all’ambiente

Sono soprattutto legate a punture di insetti e in particolare di artropodi, vettori di malattie trasmissibili come la malaria (zanzara anopheles), la febbre gialla, la dengue e la dengue emorragica

Per quanto riguarda gli animali, particolare attenzione va posta nei confronti dei

roditori e di altri animali selvatici quali volpi, moffette, sciacalli, procioni, scimmie, ecc. Va

inoltre evitato il contatto anche con gli animali domestici nelle zone endemiche per la rabbia.

 

Prevenzione meccanica. Le raccomandazioni che seguono si sono dimostrate efficaci nel prevenire il rischio di punture di zanzare e/o altri insetti e nel ridurre comunque l’insorgenza di malattie:

· evitare di uscire dopo il tramonto e all’alba periodo in cui di solito le zanzare pungono

· indossare abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi evitando i colori scuri

   che sembrano attrarre zanzare e mosche tse-tse

· applicare sostanze repellenti sulla cute esposta preferibilmente a base di N, N-dietil-m-

   toluamide (Deet) o di dimetilftalato

· abitare in un edificio in buono stato preferibilmente in una parte nuova della città, usare  

   zanzariere per porte e finestre. In mancanza, la notte porte e finestre devono essere

   chiuse

· usare in camera spray antizanzare o serpentine antizanzare al piretro (zampironi) e

   spruzzare repellenti a base di Deet su abiti e zanzariere

· evitare di bagnarsi e di lavarsi in acque dolci potenzialmente contaminate da escrementi  

   umani e/o animali o infestate da larve della schistosomiasi

· evitare di camminare a piedi nudi nel fango o nelle zone paludose

· evitare ogni contatto con animali selvatici ma anche con animali domestici non

   conosciuti; nessun morso di animale deve essere sottovalutato

· controllare periodicamente il proprio corpo per la possibilità di essere stati attaccati

   dalle zecche

 

Prevenzione con farmaci. Deve essere indicata dal medico caso per caso, tenuto conto che:

· nei bambini piccoli e nelle donne in gravidanza sono necessarie speciali precauzioni

· le associazioni di antimalarici con altri farmaci può essere sconsigliabile

· l’autotrattamento deve essere riservato ai casi in cui il viaggiatore si dirige in località

   lontane da strutture sanitarie e deve essere limitato al tempo necessario per

   raggiungere un servizio sanitario per adottare il trattamento più adeguato

· gli antimalarici possono dare effetti collaterali indesiderati

Nessun trattamento preventivo con farmaci garantisce l’eliminazione del rischio, perciò è bene ricordare che per ogni episodio febbrile, che insorge durante il viaggio o dopo, è utile

sottoporsi ad esami del sangue per la ricerca di plasmodi.

 

I rischi legati all’assunzione di alimenti e bevande

Le malattie di più frequente riscontro possono essere prevenute rispettando il buon

senso e alcune comuni regole di igiene. La così detta "diarrea del viaggiatore",

malattia tipicamente a trasmissione oro-fecale colpisce il 20-50% di tutti i viaggiatori.

Alimenti e bevande contaminate sono le fonti più comuni di tale patologia.

L’aspetto apparentemente sano e appetibile degli alimenti non è garanzia di

sicurezza. Sono da considerare a rischio la verdura, la frutta, i legumi crudi o che non

possano essere sbucciati o cotti, le uova crude o poco cotte, i pesci crudi o allevati in zone paludose o in prossimità di scarichi, alcune salse (come la maionese) fatte in casa ed i budini o i gelati di produzione artigianale fatti con latte non pastorizzato.

Anche l’acqua è un veicolo di malattie. Nelle zone tropicali i corsi d’acqua, i laghi e i canali così come tutte le zone paludose possono essere infestati da larve che, penetrando attraverso la cute, sono responsabili della bilharziosi. L’acqua dolce, se usata come

bevanda, può essere responsabile, assieme agli alimenti prima menzionati, di varie patologie.

La birra, i vini imbottigliati sono generalmente sicuri. Il rischio legato all’assunzione di alimenti va considerato anche per i prodotti di diretta derivazione da animali come la carne e i latticini ed i prodotti ittici in generale

 

Rispettiamo pertanto le norme che seguono:

 

· lavare accuratamente le mani con acqua e sapone

· escludere dall’alimentazione verdure crude e frutta non sbucciata

· evitare insaccati, carni crude o poco cotte, uova crude, molluschi e pesci crudi

· non usare latte se non bollito e formaggi freschi

· non bere acqua di fonte o di pozzo ed evitare acqua di rubinetto e ghiaccio

· potabilizzare l’acqua, se necessario, con ipoclorito (10-20 gtt/l) o tintura di iodio più attiva sulle amebe (5-10 gtt/l). Conservare l’acqua in contenitori disinfettati e ben chiusi. Anche la bollitura è un sistema efficace di bonifica: in questo caso va protratta per almeno 10 minuti

· effettuare vaccinazioni antiepatite A e antitifica

 

In caso di diarrea è importante evitare la disidratazione, bevendo soluzioni reidratanti contenenti sali e glucosio.

 

Dopo un soggiorno prolungato all’estero o in paesi ad alta endemia per particolari patologie, è consigliata una visita medica al ritorno dal viaggio. Molte patologie infatti non si manifestano immediatamente ma dopo un lasso di tempo più o meno lungo a seconda della malattia contratta. In caso di disturbi anche apparentemente di poca importanza è

importante pensare anche a malattie non comuni. Queste, infatti, possono manifestarsi mesi o addirittura anni dopo la partenza.

Conclusioni

 

Le brevi considerazioni che abbiamo elencate, come si evince chiaramente, sono frutto di esperienze mediche ma fondamentalmente sono suggerite anche dal buon senso.

Il nostro maggiore intento nell'elencare questi pochi consigli è stato dettato dal desiderio di permettere a tutti, grandi e bambini, di non trasformare in una esperienza negativa quello che è uno dei piaceri più belli della vita: viaggiare, conoscere costumi diversi dai nostri, colmarsi di nuove esperienze, amare il mondo che ci circonda e tornare dal viaggio a casa arricchiti, piccoli e grandi, nel fisico e nello spirito.